Molte persone si convincono che i propri animali non possano essere affetti da pulci perché vivono in una casa pulita e, soprattutto per quanto riguarda i gatti, perché non escono o lo fanno raramente
In realtà non esistono animali esenti dal rischio parassiti: il davanzale, il tetto, il giardino sotto casa, il pianerottolo e lo zerbino sono tutti probabili fonti di infestazione per il semplice fatto di essere frequentati da più animali, non tutti correttamente trattati.
Persino i più attenti, spesso limitano la prevenzione del problema ai mesi estivi, trascurando il fatto che il riscaldamento domestico crea un ambiente ideale per le pulci anche d’inverno. Alcuni trattano con antiparassitari solo il cane perché esce di casa, e trascurano il gatto, che così diventa un “serbatoio” di infestazione per tutto l’anno. Sia il cane sia il gatto riposano quotidianamente su divani e tappeti, rischiando di infestare la casa prima che il proprietario se ne accorga (le uova e le larve delle pulci sono infatti molto piccole e possono sfuggire anche ad una ottima pulizia).
Le pulci appartengono all’ordine dei sifonatteri, questo termine indica che si tratta di insetti dotati, allo stadio
adulto, di apparato boccale pungente-succhiante (sifon) e privi di ali (atteri). Pertanto insetti ematofagi privi di ali i cui adulti necessitano del sangue dell’ospite per attuare la riproduzione. Gli ospiti sono individuati tra gli animali a sangue caldo.
Le pulci con cui l’uomo viene più diffusamente in contatto sono la pulce del gatto (Ctenocephalides felis) e la pulce del cane (Ctenocephalides canis). Meno frequenti la pulce dell’uomo (Pulex irritans) e la pulce del pollame (Echidenofaga gallinacea).
Importanza medica e veterinaria
Le pulci rivestono importanza medica e veterinaria per due motivi: irritazione cutanea a seguito della puntura; possibilità di fungere da vettore di importanti malattie.
La pulce del ratto ( Xenopsylla cheopis ) riveste il ruolo di vettore primario della peste bubbonica e del tifo murino. Nel Medio Evo in poche decine di anni da 1/3 ad ¼ della popolazione europea fu uccisa dalla peste bubbonica il cui agente è il batterio Yersinia pestis che è trasmesso da ratto a ratto a da ratto a uomo tramite le pulci. Questa trasmissione è più frequente al confine tra aree urbane e rurali (zone di interfaccia), parchi ed aree di ricreazione.
La seconda malattia, il tifo murino, rappresenta tutt’oggi la seconda infezione da rickettsia negli Stati Uniti. Essa è trasmessa dalla pulce del ratto e da quella del gatto.
Il controllo di queste malattie si basa sul controllo di roditori e di pulci. In particolare bisogna considerare la possibilità che a seguito di una derattizzazione, eseguita con successo, le pulci possano abbandonare in massa i ratti morti o morenti e disperdersi alla ricerca di ospiti sostitutivi a sangue caldo. Pertanto è assai importante l’impiego di insetticidi tradizionali o di regolatori di crescita nelle aree infestate da ratti prima dell’esecuzione di interventi di derattizzazione a tappeto.
Oltre alla trasmissione di agenti patogeni le pulci possono causare con le loro punture una dermatite allergica. E’ una malattia immunologica dovuta alla reazione nei confronti degli antigeni presenti nella saliva iniettata dalla pulce.
Biologia e sviluppo
Lo sviluppo delle pulci è uno sviluppo completo con metamorfosi.
Uova : ovali di colore bianco perlaceo (0,5 mm di lunghezza). La femmina depone le uova sull’ospite; queste, non essendo adesive, rapidamente cadono a terra. I luoghi di maggiore concentrazione delle uova sono rappresentati da quelli ove l’animale trascorre la maggior parte del suo tempo (ad es. la cuccia).
La schiusa avviene tra 1 e 6 giorni in funzione della temperatura e dell’umidità, le condizioni ottimali sono 70% U.R. e 35°C, in queste condizioni le uova schiudono al 50% in 36 ore.
Larve : le larve delle pulci sono biancastre, di aspetto vermiforme ed ogni segmento del corpo ha un cerchio di fini peli. Alla dimensione massima la larva misura circa 5 mm. Queste vivono libere alimentandosi a scapito di frammenti di sostanza organica e sulle feci delle pulci adulte presenti nel loro ambiente.
Hanno un comportamento di fototassi negativa (si allontanano dalla luce) e cercano di andare verso il basso.
Ad esempio cercano di entrare nel folto dei tappeti o di rifugiarsi sotto frammenti organici. La vita larvale si sviluppa in un periodo compreso tra 5 ed 11 giorni (al massimo 21) in funzione della disponibilità di cibo e delle condizioni ambientali. Le larve delle pulci sono estremamente sensibili alla disidratazione; pertanto non sopravvivono in aree esposte al sole. Vivono bene in zone ove il movimento dell’aria è minimo (ad es. nella parte più fitta della trama di un tappeto).
Pupa : la larva matura secerne della seta con cui crea un involucro in cui si trasforma in pupa. Al bozzolo aderiscono piccoli frammenti organici ed assume l’aspetto di piccolo pezzo di garza o di un piccolo pezzo di tessuto. Il pupario è ovoidale con una lunghezza di circa 5 mm. L’adulto emerge circa 5 giorni dopo la formazione ma in presenza di condizioni ambientali sfavorevoli o in assenza dell’ospite può ritardare la fuoriuscita sino ad alcuni mesi. Gli stimoli che portano alla fuoriuscita dell’adulto dal pupario sono: vibrazioni, anidride carbonica e calore. L’adulto all’interno del pupario è più resistente al disseccamento delle uova e delle larve.
Adulto : identifica il potenziale ospite in movimento e vi salta sopra grazie alla spinta permessa dalle zampe posteriori. Il ciclo completo si sviluppa in un periodo di tempo di circa 3-5 settimane. L’adulto, senza la possibilità di alimentarsi muore in circa 12 giorni.
In presenza di ospiti le femmine possono vivere per più di tre mesi e produrre sino ad un massimo di 24 uova al giorno. La modalità con cui le pulci compiono il proprio ciclo biologico spiegano perché in una casa lasciata vuota per due settimane, i proprietari possono trovare un’infestazione da pulci poco tempo dopo essere rientrati in casa senza aver percepito, alla partenza, la presenza delle pulci.
Disinfestazione e controllo
Il controllo e la disinfestazione dalle pulci si basa su alcune azioni che devono essere seguite: identificazione della specie; possesso di nozioni sulla biologia e sul comportamento delle pulci.
Molto importante è la pulizia con aspirapolvere degli ambienti più favorevoli al loro sviluppo. Dopo la pulizia si può ottenere un controllo duraturo mediante l’applicazione di un insetticida regolatore di crescita.
Gli eventuali animali infestati devono essere sottoposti a specifici trattamenti con formulati appositi (per uso veterinario). L’ambiente deve essere reso non idoneo all’insediamento di animali selvatici che possono essere portatori di pulci.
Nell’esecuzione di una disinfestazione contro le pulci è importante ricordare che le pulci adulte visibili rappresentano una piccola parte dell’intera popolazione presente nell’area infestata. La maggior parte dell’infestazione è infatti presente allo stadio di uova, larve e pupe. Questo fatto spiega il motivo del successo dell’impiego degli insetticidi regolatori di crescita. Grazie a questo prodotto, dotato di una elevata persistenza, è possibile impedire lo sviluppo delle larve in pulci adulte anche a distanza di alcuni mesi dall’intervento.