Allontanamento piccioni e altri volatili molesti: necessità di intervento
Stridii continui, diffusione di pulci e zecche, escrementi acidi e disgustosi dappertutto, merci danneggiate: quando c’è un’infestazione da uccelli molesti, occuparsi rapidamente del loro allontanamento è prioritario.
Sono quattro, essenzialmente, le tipologie di volatili molesti dai quali è necessario tutelarsi
I piccioni di città
Notissimo e diffusissimo – pensiamo alle grandi città come ad esempio Milano, dove il problema è molto sentito – il piccione urbano trova nei centri abitati un ambiente ideale, e nidifica in strutture di ogni genere, dai condomini ai sottotetti. I suoi escrementi sono acidi e danneggiano gravemente le strutture architettoniche; inoltre, rappresenta un rischio sanitario, in quanto portatore di altri parassiti – acari, cimici dei letti, zecche molli – e spesso anche di batteri patogeni.
Gli storni
Uccello gregario, che si incontra solitamente in stormi di svariate centinaia di esemplari, lo storno passa solitamente la sua giornata nei campi o nei parchi, dove trova il nutrimenti. Il problema maggiore dal punto di vista dell’infestazione si verifica la sera, quando lo stormo, tornando ai canneti o ai gruppi di alberi che usa come dormitori, si contende le postazioni migliori; lo storno è infatti un uccello estremamente chiassoso.
I gabbiani
Tradizionalmente, siamo abituati a considerare il gabbiano come una specie essenzialmente marina, che si trova di solito lungo le coste, nonostante ve ne siano anche numerose colonie nelle zone dei laghi. Di recente, tuttavia, attratti dalla facilità di reperire cibo, molti gabbiani si stanno spostando nelle zone urbane, e nello specifico nelle discariche a cielo aperto, che sono per loro una risorsa alimentare inesauribile.
I passeri comuni
Tutti conosciamo questo animale, che è con ogni probabilità il volatile più diffuso in tutta Europa. D’aspetto decisamente tutt’altro che minaccioso, configura tuttavia un problema che richiede spesso interventi di allontanamento per via del suo eccezionale adattamento all’ambiente urbano, dove accede frequentemente all’interno di locali e stabilimenti alimentari, lordandoli con gli escrementi.
Urbanizzazione e industrializzazione, se per molti animali hanno rappresentato una seria minaccia, si sono invece rivelate un’autentica fortuna per questa serie di volatili, fra cui spiccano soprattutto i piccioni. Oggi, grossi stabilimenti, edifici pubblici, e enti preposti al mantenimento delle opere artistiche si trovano costretti a trovare una soluzione efficace per l’allontanamento piccioni e volatili in genere, dato che i loro numeri sono cresciuti esponenzialmente – e con essi la minaccia che rappresentano. Un’infestazione di piccioni può infatti rappresentare un serio rischio per qualsiasi struttura: sotto il piano dell’inquinamento, infatti, i loro escrementi sono corrosivi per edifici e automobili, oltre ad essere sovente focolai di malattie anche pericolose, come l’ornitosi (o psittacosi); sotto il piano estetico, sono deturpanti; e sotto il piano igienico, sono sovente infetti e possono causare epidemie di malattie anche gravi, come la salmonella, la criptococcosi e l’istoplasmosi. La manutenzione e la pulizia degli edifici, oltre alla perdita potenziale di merci infette, rappresenta un costo significativo che può essere facilmente eliminato occupandosi di allontanare i piccioni dalla zona. La legge impedisce infatti l’eliminazione fisica di questi animali: si ricorre perciò a metodi etici di allontanamento e dissuasione, che consistono solitamente nell’applicazione di sistemi meccanici a reti, a cavi e a spilli o elettrici; tali sistemi di dissuasione rendono scomodo a questi animali sia il volo nella zona protetta, sia la nidificazione sugli edifici in questione, spingendo i volatili a spostarsi dall’area.
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Allontanamento piccioni e altri volatili: analisi dei dissuasori
Le diverse tecniche di controllo che, senza danneggiare i piccioni, tendono a prevenirne e limitare la presenza di questi uccelli invasivi in un determinato territorio, possono essere di differente natura: olfattiva, acustica, visiva, tattile. Nel complesso l’introduzione dei dissuasori meccanici (dissuasori a spilli, dissuasori a filo), dei sistemi elettrostatici, e delle reti anti-intrusione, hanno dimostrato la migliore efficacia.
Dissuasori chimici, visivi, acustici e altri sistemi alternativi
Dissuasori chimici
Analizzando gli altri sistemi di dissuasione e di allontanamento dei volatili, si è potuto constatare che sono meno convincenti i “repellenti di natura chimica”, che sfruttano nella loro azione varie sostanze odorose o film di gel plastico; questi sono di uso più complesso e certamente poco affidabili.
Dissuasori visivi
L’utilizzo di “dissuasori visivi” (palloni a forma di testa di rapace, strisce metallizzate, e spauracchi vari) possono considerarsi relativamente di buona efficacia in ambiti agricoli, ma l’applicazione nelle città presenta tuttavia limiti di impiego e scarsi risultati.
Ultrasuoni e altri dissuasori acustici
Per quanto concerne i sistemi di “dissuasione acustica” è necessario premettere che il range uditivo dei piccioni va dal livello di infrasuoni (<1 Hz a 8-10 kHz) ben al di sotto della soglia ultrasonica. Gli stimoli prodotti dagli ultrasuoni non hanno dunque per i piccioni nessun valore biologico. Sono descritti in letteratura segnali di allarme o di disturbo di bassa frequenza (460 Hz); di questi segnali non esistono in commercio registrazioni adatte a essere usate come deterrente, a differenza di quelli di tante altre specie. Sono invece disponibili sistemi a emissione di segnali aspecifici che però non possono trovare impiego nelle città per l’inquinamento acustico che producono.
Falchi e rapaci
Altre metodologie quali “l’introduzione di rapaci” diurni o notturni, hanno denunciato drammaticamente i loro limiti e ci fanno chiedere come possano essere state proposte come tecniche risolutrici. I rapaci diurni possono allorché essere impiegati come dissuasori estemporanei per far involare stormi di uccelli ad esempio negli aeroporti. Risultati non certamente migliori sono stati raggiunti con le ripetute “catture e soppressioni” di piccioni. In questi casi c’è sempre stata una sperequazione tra l’effettivo numero di individui residenti e quello di individui catturati, così da non incidere minimamente sull’assetto demografico o la dinamica della popolazione oggetto di controllo.
Si ricorda inoltre che l’approvvigionamento di cibo ai piccioni, così come ad altri animali randagi e selvatici, crea notevoli squilibri sia di natura ambientale, sia di natura biologica, e soprattutto favorisce infestazioni più o meno localizzate da parte di quella specie.
Dissuasori meccanici ed elettrici: i metodi più efficaci di allontanamento piccioni e altri volatili
Dovendo quindi impedire la sosta dei piccioni come degli altri volatili, è necessario che la posa in opera dei dissuasori meccanici sia tale da impedire effettivamente che gli uccelli trovino superfici libere dove atterrare e/o nidificare; la quantità e la disposizione degli elementi dissuasivi deve dunque essere effettivamente commisurata alla superficie da proteggere: questo è un elemento chiave da considerare con grande attenzione. Una superficie non adeguatamente protetta può divenire addirittura un incentivo per la sosta, creando ulteriori luoghi di nidificazione. Gli effetti che conseguono all’impiego di questi sistemi sono essenziali, in quanto rendono non sfruttabili da parte dei piccioni le superfici, determinando situazioni ambientali non ottimali per essi. Soprattutto in centri urbani di limitata estensione e interessati da colonie localizzate, rendere indisponibili i loro posatoi tradizionali, apporta un importante contributo alla soluzione globale del problema.
La limitazione dei siti ottimali per la nidificazione, ossia di una delle risorse chiave per lo sviluppo di una qualsiasi popolazione animale, deve essere tenuta nella massima considerazione ai fini del controllo e dell’allontanamento di piccioni e volatili in genere. Come tipo di strategia rientra nel gruppo di quelle definite “ecologiche” e ha dato significativi risultati quando applicata correttamente e su porzioni estese di territorio. La chiusura di cavità nido e aree attivamente frequentate, operata con apposite reti anti-intrusione, produce una diminuzione della loro densità locale di popolazione. L’intervento è duraturo, economicamente valido, tale da risolvere spesso brillantemente problemi localizzati di decoro e igiene urbana.
In conclusione, un’estesa applicazione delle valide strategie è capace di apportare a una significativa diminuzione delle potenzialità invasive della popolazione interessata e deve quindi essere considerata metodologicamente efficace nel controllo dei piccioni urbani.